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Filippo è un ragazzo di circa vent'anni, bello, ricco, frontman di una piccola rockband, pieno di sé e molto popolare. Il suo dramma è quello del tedio e dell'insoddisfazione, alla continua ricerca di approvazione e di un "qualcosa". Il suo percorso è di non-formazione, una involuzione che lo porterà a rasentare la follia, vittima di sé. Ettore è un carabiniere cinquantenne, padre fallito, cinico e con scarsa voglia di vivere. Ha dentro di sé una morale focosa, che viene però seppellita dal contesto sociale selvaggio e spietato. Giorgio è un prete laureato in psicologia. Ascolta i turbamenti di Filippo e lo vuole indirizzare verso la via religiosa, senza essere invadente. Il suo ruolo è quello del "grillo parlante", la coscienza che troppo spesso non vuole essere ascoltata. Un ultimo personaggio chiave è Metal Man, batterista della band di Filippo. È un ragazzo senza nome, lo si conosce soltanto attraverso il soprannome. La sua spiritualità e la sua forza vitale sono lo stimolo per Ettore di vedere il prossimo sotto un'altra luce e rincominciare a credere in qualcosa; per Filippo, invece, è il moto di invidia che diventa una pericolosa ossessione.